DOLORE ALL’ANCA, COXALGIA E IL MUSCOLO CHE NON TI ASPETTI…

Ottobre 23, 2020

Il ruolo della muscolatura nel dolore all’anca.Cosa può fare l’osteopatia?

La problematica fisica si manifesta spesso inizialmente con un dolore all’anca che pare sopportabile. In alcuni casi peggiora gradualmente ma progressivamente anche nel corso di alcuni anni. Finché non consuma la cartilagine per far posto a delle estrusioni chiamate osteofiti. Viene chiamata artrite e pensiamo colpisca specialmente le persone over 50 anni, ma ci sono anche casi documentati di persone più giovani che la sviluppano.

Chi rischia di più?

Chiaramente oltre alle persone in età avanzata, quelle con storia familiare di dolore all’anca da artrite. Persone con frattura pregresse alla coxo-femorale , obesi e individui con displasia dell’anca alla nascita non diagnosticata.

Come si presenta il dolore?

Dolore al tocco dell’anca, poca mobilità articolare, problemi vistosi alla camminata.
Proviamo a guardarla dal punto di vista dell’ osteopatia: alla perdita di funzione di una parte corrisponde lo spostamento del carico da un’altra.
Iniziamo dai muscoli, i quali perdono continuamente tono fino a risultare deboli e scatenare reazioni di compenso. L’anca opposta e i suoi muscoli prenderanno il carico innescando un processo di affaticamento e potenziale sovraccarico!
Il muscolo che sembra soffrire maggiormente è non sorprendentemente lo psoas. Infatti viene coinvolto attivamente nel mantenimento della nostra postura ed è uno dei muscoli che ci ha permesso di camminare eretti. Data la sua origine sulla colonna lombare e l’inserzione sull’anca possiamo bene immaginare come può arrivare a trasmettere il carico anche alla schiena. Con conseguenze ancora peggiori di quelle iniziali!

Chiaramente in quadro del genere l’osteopatia può aiutare con le mobilizzazioni dolci che fanno parte delle sue competenze. La carenza di mobilità si può trattare con le tecniche a energia muscolare. Consiste nel chiedere attivazioni di un muscolo o di un movimento (flettere la gamba o estenderla) facendo resistenza via via sempre maggiore: la forza propria dei muscoli e la mobilizzazione contro i limiti dell’articolazione servono a recuperare i gradi di movimento persi.
Viceversa per l’anca controlaterale l’osteopatia può usare le tecniche fasciali dolci: consistono in movimenti ritmici con appoggio sulla gamba di entrambe le mani, questa volta però nella direzione di preferenza dell’arto.

Se hai un dubbio per un dolore all’anca chiamaci! All’Officina del Corpo saremo in grado di aiutarti!

Continua a leggere le nostre news e ti consigliamo di leggere questo articolo Dolore cervicale? Si può risolvere con l’osteopatia?

Emil Roussimov-Osteopata

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