LA COMPRESSIONE DEL NERVO MEDIANO: Perché ha portato all’85% di operazioni “inutili”

sindrome del tunnel carpale

Aprile 27, 2020

Per tanti fra quelli che utilizzano la tastiera del computer per lavorare il dolore localizzato al polso, si tratta della compressione del nervo mediano. (Sindrome del Tunnel Carpale)

È una realtà dolorosa con cui convivono e che condiziona la loro vita sia personale che lavorativa.
Si presenta come un formicolio, perdita di forza, sensazione di scossa o bassa temperatura della mano.
E una patologia particolarmente fastidiosa in quanto interferisce con tutti quelli che sono i movimenti in cui la mano si chiude su sè stessa. Praticamente il 90% dei movimenti quotidiani!

Secondo l’AMA Guides to the Evaluation of Disease and Injury Causation l’85% delle diagnosi a pazienti che presentano i sintomi tipici danno esito negativo all’esame della conduzione nervosa per la diagnosi del tunnel carpale.
Infatti molti dei fattori di aggravamento di questa problematica sono legati ad altre patologie. Diabete, deficit di vitamine, idratazione carente, esposizione a temperature eccessivamente basse, scorretta igiene del sonno, fumo possono concorrere a peggiorare la patologia di Tunnel Carpale in concorso con l’attività lavorativa.
Uno degli errori più comuni è trattarla come se fosse una entità a sè stante: come se fosse solo un problema localizzato al polso. Bisogna infatti considerare l’intero decorso del nervo principalmente coinvolto. Partendo da collo, spalla, avambraccio. Persino il termine sindrome da tunnel carpale è sbagliata! Il termine corretto sarebbe Neuropatia da compressione del Nervo Mediano.

Circa il 70% di chi riceve la diagnosi viene operato chirurgicamente. Secondo la University of Maryland Medical Center l’operazione potrebbe addirittura peggiorare il quadro. Questa avviene in molti casi tramite un taglio che lesiona permanentemente il legamento carpale trasverso e provoca una perdita di forza dopo l’operazione.

Il lavoro dell’osteopata

Cosa può fare l’Osteopata per il dolore della zona del tunnel carpale? Come già accennato l’Osteopatia approccia l’individuo come un insieme e osserva il paziente nella sua interezza. Sappiamo che il braccio non è un insieme di pezzi agganciati da articolazioni ma oltre ai nervi che decorrono dal collo fino alla mano, presenta una struttura chiamata fascia che avvolge interi sistemi creando blocchi unici che risultano maggiori della somma delle loro parti. Prendiamo per esempio il braccio: la sua soluzione di continuità fasciale parte dalla scapola posteriormente e dal grande pettorale anteriormente fino alla mano, avvolgendo la spalla, avambraccio e appunto la mano in una soluzione unica che effettua i movimenti complessi.

Il trattamento di osteopatia

Il trattamento di Osteopatia si svolge lungo le aree in cui scorre il nervo: spalla, braccio, avambraccio e polso. Le tecniche manuali utilizzate saranno molteplici e con vari obiettivi: muovere le articolazioni della spallae del gomito, rilasciare muscoli su braccio e avambraccio, comprimere e decomprimere punti specifici sul polso modificando anche l’intensità della pressione. In aggiunta si può lavorare sul nervo mediano stesso: i nervi possono essere decongestionati e allungati fino al 5% in più della loro lunghezza normale per permettergli di lavorare al massimo delle capacità !
All’Officina del Corpo riceverai una corretta diagnosi per la tua patologia del Tunnel Carpale, il medico ortopedico attraverso la visita clinica e facendo una ecografia aiuterà l’Osteopata nell’approcciare il problema con le tecniche manuali più appropriate e spesso riuscendo ad evitare l’intervento chirurgico.

Continua a leggere le nostre news e ti consigliamo di leggere questo articolo Lo smart working ed i suoi rischi

Emil Roussimov-Osteopata

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